Si tratta di un territorio esteso in cui risiedono solo 150 abitanti, serbatoio di naturalità e biodiversità tra la valle del Reno e quella del Savena. Vi si trovano estesi affioramenti calanchivi, il rio Torriane e il rio Strione, boschi e arbusteti seminaturali, rimboschimenti, specchi d’acqua, zone coltivate, nuclei rurali sparsi.
I bacini calanchivi sono storicamente luoghi di ritrovamento di minerali tipici come la baritina, nota anche come pietra fosforica bolognese (di cui lo stesso Goethe raccolse alcuni campioni durante il breve soggiorno bolognese). A sud, a contatto con il comune di Sasso Marconi, si trova il parco dei Calanchi di Sabbiuno dove, all’interesse geomorfologico e naturalistico si associa il valore storico-testimoniale per la presenza del monumento di Sabbiuno, in memoria dell’eccidio compiuto dai nazifascisti durante la seconda guerra mondiale.
La via di Sesto, che coincide per un lungo segmento con il confine meridionale del territorio comunale, e il sentiero che dalla località Le Veglie sale a Sabbiuno di montagna, seguendo un crinale che sovrasta due versanti calanchivi, offrono molte vedute panoramiche.
Nella parte orientale della Situazione si trova il Sito di importanza comunitaria dei Boschi di San Luca e Destra Reno.
Le aree e gli insediamenti agricoli non presentano un particolare pregio paesaggistico. Fa eccezione il nucleo di Sabbiuno di montagna, con l’antico oratorio e la vecchia scuola e, in posizione marginale all’estremità sudorientale dell’area, il complesso architettonico di Castell’Arienti.
Il progetto prevede il mantenimento della naturalità dei luoghi e la realizzazione di percorsi di collegamento tra le risorse storiche e paesaggistiche di Sabbiuno e i parchi Cavaioni e Paleotto.