Il Nucleo antico presenta una struttura compatta, radiocentrica, convergente sul tratto centrale della via Emilia dove si trova il complesso monumentale di piazza Maggiore, attorno al quale sono localizzate le sedi istituzionali. Le strade realizzate a fine ‘800, vie Ugo Bassi, Rizzoli e Indipendenza, assicurano la connessione dell’asse storico con la Stazione ferroviaria.
La massiccia presenza delle sedi universitarie nella porzione nord-est caratterizza e condiziona l’abitabilità dell’intorno: da una parte offrendo opportunità di incontro, scambio e crescita culturale, dall’altra generando fenomeni di degrado che rendono difficile la convivenza. Il quartiere S. Vitale, oltre a segnalare problemi di sicurezza e integrazione sociale, indica la necessità di potenziare le attrezzature scolastiche (scuole materne ed elementari), recuperare lo Sferisterio, riqualificare il parco della Montagnola e i giardini del Guasto e Belmeloro.
La parte sud del nucleo ha invece caratteristiche più marcatamente residenziali, benché siano presenti attività molteplici e la sede dei Tribunali con il suo indotto di uffici. Il quartiere S. Stefano indica la necessità di parcheggi per i residenti nella parte a sud est, criticità per la scuola materna ed elementare, l’opportunità di sistemare spazi verdi e giardini (Baraccano, Santa Cristina, Orti di via Orfeo, giardino di palazzo Hercolani). A sud ovest il quartiere Saragozza segnala le problematiche diverse e complesse della zona circostante via del Pratello, in particolare relative alla convivenza tra residenza e pubblici esercizi.
In generale tutta la Situazione soffre della mancanza di spazi verdi e il traffico veicolare, che interessa tutte le principali radiali e che è ulteriormente appesantito dai mezzi di trasporto pubblico, determina una condizione diffusa di criticità acustica.
Dal 2001 la popolazione residente si è stabilizzata, dopo oltre trent’anni di calo, e segna ora una ripresa. Il paesaggio sociale è caratterizzato da un’alta incidenza di popolazione straniera straordinariamente mobile (gli immigrati trovano qui il primo approdo, per poi trasferirsi altrove), ma anche da una presenza di laureati, imprenditori e liberi professionisti praticamente doppia rispetto alla media urbana. La mobilità è un connotato distintivo: in 10 anni c’è stato un ricambio del 43% dei residenti. Basso indice di vecchiaia, basso incremento della popolazione anziana, buona crescita di popolazione tra 6 e 10 anni fanno del Nucleo antico la Situazione più giovane del territorio comunale e questo carattere si accentua se si considera anche la popolazione presente.
I modi di abitare sono diversi e differenti dal resto della città: il 20% delle abitazioni di proprietà di imprese private si trova nel centro (usate come foresteria); un quarto delle abitazioni complessivamente utilizzate dalla popolazione presente si trova nel nucleo antico (5.900 alloggi per residenti temporanei, studenti e lavoratori); anche le abitazioni occupate da residenti a titolo di godimento diverso da proprietà e affitto sono molto diffuse. Le abitazioni non occupate hanno ormai raggiunto la soglia fisiologica. Con la più alta incidenza dell’affitto (36% contro la media del 27% nell’intero comune), occupanti con redditi tra i più alti, una disponibilità media pro-capite di superficie residenziale pari a 50 mq, prezzi degli immobili che hanno registrato in 4 anni aumenti fino al 50%, il nucleo storico spicca per la sua appetibilità e per la dinamicità dei suoi abitanti.
La percezione di degrado che viene lamentata da più parti ha a che fare con l’uso intensivo di uno spazio pubblico scarso e di strade particolarmente strette, causato da una popolazione giornaliera che oscilla attorno ai 180.000 abitanti (53.500 residenti, 20.000 presenti in modo sistematico, 63.000 pendolari per studio e lavoro, 40-50.000 presenti occasionali) in un territorio che misura solo 4 km quadrati. Dunque un’alta densità di popolazione, la maggior parte della quale in movimento, richiamata da una concentrazione di attività. La localizzazione di imprese e addetti nelle unità locali dipinge infatti il centro come un fulcro di attività, soprattutto per quanto riguarda le istituzioni e il commercio.
Le opportunità per il miglioramento della qualità abitativa non mancano e devono essere attentamente programmate nel tempo e realizzate.
La scheda di Situazione indica l’opportunità di un intervento sulla strada che costeggia la cerchia muraria dei torresotti (qualificazione dello spazio pubblico, adeguamento dell’offerta commerciale, messa in sicurezza degli attraversamenti) consentendole di svolgere il ruolo di distribuzione e collegamento tra centralità puntuali e luoghi dell’abitare. A fianco di centralità locali consolidate, come quelle attorno alle sedi di quartiere di vicolo Bolognetti e di via Pietralata, da integrare meglio con l’intorno date le occasioni di potenziamento e diversificazione dell’offerta pubblica, si propone lo sviluppo di due centralità più forti in corrispondenza della Montagnola (interventi di qualificazione del parco, adeguamento delle attrezzature scolastiche, recupero delle attrezzature sportive dello Sferisterio) e del Baraccano (recupero del convento di S. Omobono - ex caserma Masini, della piazza di porta S. Stefano con relativi casseri, integrazione con i servizi dei giardini Margherita e della Staveco).
Altri interventi che potranno aumentare la dotazione di attrezzature e spazio pubblico sono il recupero di strutture come il convento di S. Procolo, il collegio delle Cieche, il conservatorio di S. Marta, S. Croce, S. Mattia.
Per la qualificazione dello spazio pubblico è urgente migliorare l’integrazione delle fermate del trasporto pubblico nel tessuto urbano, con particolare attenzione per i principali luoghi di interscambio (metrotranvia, Civis, autobus e filobus) che impattano fortemente sull’abitabilità: piazza Malpighi, piazza Cavour, piazza Calderini, via Rizzoli, via Ugo Bassi, via dei Mille. Il completamento della rete dei percorsi ciclabili e la sua sicurezza sono altre condizioni per consentire un’accessibilità sostenibile alleggerendo la pressione dei mezzi a motore sulle strade.
Per aumentare la dotazione e la fruibilità di spazi verdi è importante il recupero a un uso allargato degli spazi universitari, via via che il decentramento diminuirà l’intensità d’uso da parte degli studenti. Se la valorizzazione di tutte le piccole aree verdi esistenti è obiettivo da perseguire con cura (uno dei punti qualificanti la strategia delle Città della via Emilia), il problema potrà comunque trovare soluzione solo attraverso la realizzazione di migliori connessioni con la collina (le “porte” individuate per la Città della Collina) e con le aree a parco della prima periferia, oltre i viali di circonvallazione che chiudono il nucleo su tutti i lati, dove può giocare un ruolo fondamentale il recupero dell’area ex Officine del gas.