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25 Giugno 2019 Presentato a Bologna il primo rapporto sulle condizioni di detenzione in Emilia Romagna a cura di Antigone

interno di un carcereinterno di un carcere
Il primo rapporto regionale sulle condizioni di detenzione in Emilia Romagna , presentato lunedì 24 giugno a Bologna e frutto del lavoro della sede regionale della associazione Antigone, è strutturato dividendo le varie aree tematiche selezionate (dati statistici, integrazione delle osservazioni, strutture, detenzione minorile e femminile, sorveglianza, area sanitaria), con l’intento di comporre un quadro sulla base del confronto dei materiali raccolti con riferimento ai singoli istituti (le case circondariali di Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Ravenna, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini; la casa di reclusione di Parma, la casa di lavoro di Castelfranco Emilia).

L’Emilia-Romagna, con i suoi 3.641 detenuti, corrispondenti al 6% del totale nazionale, si colloca al settimo posto tra le regioni italiane per numerosità della popolazione detenuta.
I capitoli riflettono un approccio quali-quantitativo e affrontano i nodi della dimensione spaziale della detenzione, della specifica configurazione degli istituti minorili, delle forme di reclusione destinate alle donne.
Il quadro che ne emerge riflette il livello di frammentazione e le criticità dei processi di circuitazione, che rischiano di produrre comparti detentivi ulteriormente deprivati e marginalizzanti. Al suo interno, alcuni conflitti significativi emergono con riferimento all’organizzazione della sorveglianza e della sanità penitenziaria, cui sono dedicati i capitoli di chiusura.
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