Servizi e Sportelli Sociali

16 Aprile 2013 Assessori italiani riuniti a Bologna: “Subito strategia nazionale contro la povertà”

“Serve una politica nazionale di contrasto alla povertà”. Si conclude con una richiesta unanime la due giorni “Piazze grandi”, convegno che ha portato a Bologna gli assessori e i dirigenti dei grandi Comuni italiani, per parlare di homeless.

Dopo il primo giorno a porte chiuse in cui gli amministratori si sono confrontati in una serie di tavole rotonde, oggi è stato il momento della sintesi, affidata ai ricercatori dell’Irs, l’istituto per la ricerca sociale. “Ci sono una serie di miglioramenti e provvedimenti su cui tutti concordano – ha spiegato Diletta Cicoletti di IRS– Bisogna definire dei livelli essenziali di assistenza per i senza tetto, uscire dall'emergenza perenne in favore di percorsi stabili, serve un’integrazione tra i servizi sociali e quelli sanitari. Infine è necessaria una revisione normativa nazionale sul tema della residenza fittizia, che lega la residenza alla presa in carico dei servizi e fa da filtro escludendo molte persone. Per i servizi a bassa soglia bisognerà invece progettare modalità di rimborso degli oneri di accoglienza sostenuti dai Comuni di arrivo da parte dei comuni di provenienza”. Una serie di provvedimenti che definiscono un’agenda che le grandi città italiane presenti al convegno bolognese (Milano, Torino, Venezia, Genova e la stessa Bologna) offrono al governo che verrà.

L’assessore a Welfare, sanità e casa del Comune di Genova Paola Dameri ha chiesto il rifinanziamento del fondo nazionale per le locazioni e l’istituzione di un reddito minimo garantito, “perché anche dal punto di vista finanziario costa molto meno sostenere le famiglie vicine alla sfratto che accoglierle in dormitori, residenze e comunità”. Elide Tisi, assessore torinese ai Servizi sociali ha raccontato la riorganizzazione cittadina dei servizi, e spiegato perché “serve più che mai flessibilità. Ai nostri assistenti sociali molti senza casa chiedono ferri da stiro e lavatrici, perché vogliono cercare lavoro vestiti bene”. Cosimo Palazzo, capo gabinetto dell’assessorato alle Politiche sociali di Milano ha spiegato come il capoluogo meneghino stia lavorando sulla qualità della spesa sociale. “Siamo in piena spending review. Ad esempio molte persone accolte in comunità protette potrebbero essere più efficacemente spostate sul patrimonio sfitto”. La linea comune è stata quella di chiedere a Roma maggiori fondi e un coordinamento complessivo delle politiche contro la povertà. “Stiamo da tempo lavorando per la creazione di linee guida comuni di contrasto alla povertà e all'esclusione – ha spiegato Cristina Berliri del ministero del Lavoro e delle politiche sociali – La grande opportunità che abbiamo è quella dei fondi europei del programma ‘Europa 20 20’, che mira a ridurre di 20 milioni il numero dei poveri sul territorio Ue”. Berliri ha spiegato come i fondi non siano ancora stati ripartiti tra gli Stati membri, “ma si tratta di opportunità per centinaia di milioni di euro. Saranno accessibili alle Regioni che potranno fare la propria programmazione e anche agli Stati. Ad esempio stiamo ragionando su come rendere la Social Card una misura non più sperimentale ma estesa a tutto il territorio nazionale”.

L'assessore di Bologna Amelia Frascaroli racconta la propria idea di come dovranno trasformarsi i servizi di assistenza agli homeless del Comune di Bologna. “Fino a questo momento – spiega l’assessore bolognese al Welfare – abbiamo sempre ragionato guardando alla casa come a un obiettivo finale, come se dovesse essere in qualche modo conquistata da chi era assistito dai servizi sociali. Bisogna invece cambiare prospettiva e ripartire proprio dalla casa per accompagnare chi è senza un tetto e un lavoro, e portarlo così alla riconquista della propria autonomia di vita”. Frascaroli ha elencato le sperimentazione che il Comune di Bologna ha attivato, dagli alloggi di transizione associati a percorsi progettuali di autonomia lavorativa e assegnati a varie associazioni tramite bando, ai 9 appartamenti della sperimentazione che il Comune di Bologna sta portando avanti assieme a Piazza Grande, il centro di Salute Mentale e l’Asp. Frascaroli ha anche spiegato come “ormai i progetti di assistenza ai senza dimora accolti nei dormitori sono personalizzati e differenziati in base alle storie di vita. In questo senso i servizi bolognesi funzionano bene”. Più complicato da affrontare invece il nodo di una riorganizzazione amministrativa capace di assottigliare sempre più la distanza tra i servizi sociali e l’assessorato alla casa. “Siamo venuti a questo convegno e ci siamo resi conto di non aver invitato l'assessore che a Bologna si occupa di politiche abitative. Questo è segno della necessità di un profondo ripensamento dell'approccio anche culturale che l'amministrazione è in grado di mettere in campo”.

Leggo un commento nel sito della rivista dell'Irs "Prospettive sopciali e sanitarie"

Consulta le relazioni presentate al Convegno "Piazze grandi"
Il Censimento delle persone senza dimora in Italia
Paolo Pezzana – Presidente Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora
Costruzione di Linee guida comuni con uno sguardo alla programmazione dei Fondi europei
Cristina Berliri - Direzione Generale Inclusione e Politiche Sociali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
Le politiche e gli interventi per i senza dimora dei grandi Comuni
Maurizio Motta e Diletta Cicoletti – IRS, Istituto per la Ricerca Sociale
Il programma del convegno

(fonte redattoresociale e redazione sportelli sociali)