Servizi e Sportelli Sociali

5 Giugno 2019 Videosorveglianza nelle strutture per anziani e disabili e nelle scuole dell'infanzia

telecameretelecamere
L'approvazione di un emendamento nell'ambito del cd decreto "sbloccacantieri" riporta all'attenzione il dibattito sugli episodi di maltrattento e violenza che ci raccontano le telecamere nascoste dei carabinieri.  Videosorveglianza: si? no? anche?
Al di la di questo e della quasi unanime perplessità a che ci si limiti alla videosorveglianza, espressa dai mondi dell'educazione e dei servizi sociali, molte sono le inesattezze circolate nei media, soprattutto sull'obbligo di installazione e sulla funzione di sorveglianza quotidiana che tali interventi garantirebbero.
Il bel contributo di Carlo Giacobini su handylex chiarisce il vero contenuto dell'emendamento e del DDL in discussione.
Il testo dell'emendamento
Il testo del Disegno di legge in discussione

Per chi vuole anche approfondire i si-no-forse mettiamo a disposizione anche una rassegna dalla stampa, sia quotidiana che specializzata.

Non nel mio nome
L’approvazione di un emendamento che stanzia specifiche risorse, rilancia forse il dibattito sull’opportunità o meno dell’installazione delle videocamere nei luoghi che ospitano bambini, anziani e persone con disabilità. I temi dei diritti umani tornano ad essere centrali e meritevoli di raccogliere contenuti e prospettive anche radicalmente differenti. Volentieri ospitiamo questa riflessione di Mario Paolini, augurandoci che, come auspicato dall’Autore, possa favorire un proficuo confronto

Riflessioni sulla videosorveglianza
Il confronto da noi auspicato dopo la pubblicazione delle riflessioni di Mario Paolini sull’emendamento approvato nei giorni scorsi, riguardante l’installazione delle videocamere nei luoghi che ospitano bambini, anziani e persone con disabilità, vive oggi un ulteriore passaggio, con le opinioni di Giovanni Marino, primo firmatario di una mozione approvata nel 2018 al Congresso Nazionale della Federazione FISH, con la quale si chiedeva «l’obbligatorietà delle telecamere di videosorveglianza come requisito per tutte le strutture che ospitano disabili mentali»

L’antidoto alla violenza non è più sorveglianza, ma più vita

«Nei posti dove si è meno persone e più oggetti di lavoro - scrive la Federazione LEDHA -, la violenza rischia di essere considerata un’opzione possibile. E tuttavia, l’antidoto alla violenza non è più sorveglianza, ma più ascolto, non è più sicurezza, ma più apertura, non è più assistenza, ma più compagnia, non è più cura, ma più vita. La videosorveglianza, nel migliore dei casi, non servirà a nulla, se non a rendere ancora più disumani luoghi a cui già oggi viene chiesto di dedicare più tempo a rispettare procedure e protocolli che a guardare negli occhi le persone»

Il patto tra scuola e famiglia non passa per le telecamere in classe
I fatti di cronaca sono animali strani. Non si sa chi sia a scovarli, a categorizzarli in fattispecie e a farne trend capaci di materializzare emergenze cosmiche e cataclismi sociali. La sedicente cronaca ci ha convinto, ad esempio, che sono gli stranieri e gli immigrati a stuprare “le nostre donne”, con buona pace delle statistiche.  Oggi, la sedicente è ingaggiata su un nuovo fronte: convincere che maltrattamenti, abusi e violenze contro i minori sia al 99% opera del personale educativo e insegnante di asili e scuole.

Abitare e disabilità. La videosorveglianza garantisce diritti e dignità?
La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap da tempo ha avviato una accorata discussione al proprio interno a partire dal Congresso 2018 dal quale scaturì una mozione condivisa per la tutela delle persone con disabilità, in particolare intellettiva, nei processi di regolamentazione delle strutture socio-sanitarie con la quale si conveniva di farsi portavoce con le Istituzioni affinché si rendesse obbligatorio l’uso di telecamere di videosorveglianza in tutte le strutture ospitanti le persone con disabilità. Oltre alla videosorveglianza è necessario ora intervenire per garantire la complessiva qualità dei servizi per l’abitare che devono sempre concorrere al compimento di alcuni essenziali diritti della persona con disabilità.

Telecamere negli asili e nelle strutture per disabili, sì ai soldi (ma non è la legge)
Un emendamento bipartisan al decreto "sblocca cantieri" stanzia 10 milioni di euro per il 2019 e 30 per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024 per istallare sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso presso ogni aula di ciascun servizio educativo per l'infanzia e nelle scuole dell'infanzia statali e paritarie, nonché nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e disabili

Telecamere a scuola: cosa prevede il disegno di legge
Ok ai sistemi alle telecamere negli asili e nelle case di riposo. Secondo quanto riporta agi.it, il disegno di legge approvato dalle Commissioni Lavori pubblici e Ambiente del Senato rappresenta il tentativo di individuare un punto di equilibrio tra la tutela della riservatezza e della libertà dei soggetti coinvolti e le esigenze di monitoraggio. Ma cosa prevede nello specifico il disegno di legge sulle telecamere negli asili e nelle case di riposo?

Repubblica
Corriere della sera
Il Giornale
La Stampa
Famiglia cristiana