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17 Maggio 2018 Reddito di solidarietà, inclusione sociale e lavorativa. La Giunta regionale approva il Piano per la lotta alla povertà 2018-2020

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Oltre 234 milioni di euro contro la povertà. Sono le risorse su cui l’Emilia-Romagna potrà contare nei prossimi tre anni per sostenere chi è vittima di difficoltà economiche e contrastare la marginalità, fondi stanziati dalla Regione e dallo Stato e con fondi europei. Lo prevede il Piano regionale per la lotta alla povertà 2018-2020, approvato dalla Giunta regionale, atteso ora in Assemblea legislativa per l’esame del provvedimento e il via libera definitivo, previsto entro la metà di giugno.

Dopo il via libera in Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, presieduta da Stefano Bonaccini, è stato ratificato in Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti locali il riparto dei fondi per i servizi territoriali e per l'adozione del piano per gli interventi e i servizi di contrasto alla povertà: complessivamente, a livello nazionale, 297 milioni di euro per il 2018, 347 nel 2019 e 470 nel 2020. E’ così definito il quadro dei fondi disponibili per l’Emilia-Romagna: 75,3 milioni di euro per quest’anno, che saliranno a 78,7 nel 2019 e a 80,7 nel 2020.

Dei 75 milioni per il 2018, 33 milioni, stanziati dalla Regione con risorse proprie, sono destinati a finanziare il Reddito di solidarietà (la misura regionale di contrasto alla povertà erogata direttamente ai cittadini con reddito Isee non superiore ai 3.000 euro all’anno), che diventeranno 34,7 il prossimo anno e 35 milioni nel 2020; 14,3 milioni,di provenienza statale,verranno assegnati ai Comuni per finanziare i servizi a sostegno dei nuclei familiari in povertà e delle persone senza fissa dimora. Di questi, 400mila euro saranno destinati per la prima volta e in via sperimentale a finanziare interventi affinché i ragazzi allontanati dalle famiglie sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, raggiunta la maggiore età, possano costruire la propria autonomia senza cadere in stato di indigenza. Infine, 28 milioni di fondi europei: 20 saranno utilizzati per l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo delle persone disagiate,8 per i servizi sul territorio e la gestione di casi di marginalità estrema.

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