Servizi e Sportelli Sociali

27 Aprile 2018 Sinti tra realtà e storia

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Si è tenuto lo scorso 24 aprile presso il Centro Il Cubo di via Zanardi il seminario "Alla scoperta dei Sinti", organizzato dal Comune di Bologna, Area Benessere di Comunità e dal Quartiere Navile, nell'ambito del progetto Welcoming Bologna
L'attore e registra Pino Petruzzelli (teatro stabile di Genova) e il prof. Luca Bravi (università di Firenze) hanno tenuto una lezione e perfomance teatrale sull'olocausto degli zingari ripercorrendo vicende storiche, come quelle dello Zigeunerlager, il campo di Auschwitz – Birkenau riservato agli zingari,  e vicende individuali, come quella di Ansa: l’ultima zingara di Auschwitz... Lo sterminio degli zingari fu deciso in seguito alla pubblicazione del Manifesto della Razza, ma per molto tempo dopo la guerra non è stato riconosciuto come sterminio razziale bensì come conseguenza, in un certo senso anche ovvia, di quelle misure di prevenzione della criminalità che naturalmente si acuiscono in tempo di guerra. La lezione performance ha invece messo in luce come gli zingari furono perseguitati, imprigionati, seviziati, sterilizzati in massa, utilizzati come cavie per esperimenti medici, gasati nelle camere a gas dei campi di sterminio proprio in quanto zingari e quindi, secondo l’ideologia nazista, geneticamente ladri, truffatori, nomadi, razza inferiore indegna di esistere.
Almeno cinquecentomila morirono nei campi di concentramento ma probabilmente furono molti di più, considerando quelli non censiti o uccisi nei rastrellamenti delle campagne. Il racconto di una pagina di storia dimenticata e offesa dall’indifferenza e che inspiegabilmente non trova spazio nei testi scolastici. Un genocidio dimenticato, così come dimenticati sono stati i risarcimenti dovuti agli zingari perseguitati.
Alla commovente perfomance è seguita una Tavola rotonda dove, con il contributo di mediatori sinti, operatori sociali, rappresentanti di associazioni del territorio, si è parlato di diritti umani, della condizione dei sinti oggi, delle loro prospettive future. In particolare i Sinti che da via Erbosa  dovrebbero insediarsi nelle microaree di prossima realizzazione, hanno espresso l'auspicio che ciò possa facilitare l'interazione con la comunità locale e consentire loro di superare la condizione di marginalità in cui la vita nelle aree sosta li costringe.