Servizi e Sportelli Sociali

11 Ottobre 2017 Presentato il nuovo Piano Sociale e Sanitario Regionale, ridisegna l'intero sistema per il triennio 2017-2019

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Aiutare le persone in difficoltà a superare condizioni di esclusione sociale attraverso i programmi di avvicinamento al lavoro, combattere la povertà estrema grazie al Reddito di solidarietà, promuovere l’invecchiamento attivo e il benessere degli anziani. E ancora, sviluppare il sistema delle Case della salute e gli Ospedali di comunità, per una sanità sempre più capace di rispondere ai bisogni dei pazienti. Poi, azioni concrete per prevenire il disagio degli adolescenti e assistere le donne in condizioni di fragilità, a partire da quelle che hanno subito violenza, ma anche programmi volti all’assistenza dei disabili.

Sono solo alcuni dei progetti messi in campo dal nuovo Piano sociale e sanitario della Regione Emilia-Romagna per il triennio 2017-2019, presentato a Reggio Emilia. A illustrarne gli obiettivi e i contenuti, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, la vicepresidente con delega al Welfare, Elisabetta Gualmini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, durante il convegno “Se sociale e sanitario lavorano insieme”, nella sede di Reggio Children.

Il nuovo Piano, che sostituisce il precedente, elaborato nel 2008, viene attuato attraverso la definizione di specifici interventi che il sistema Regione-Enti locali è chiamato a realizzare nell’ambito dei programmi regionali e della programmazione distrettuale. Nel dettaglio:

  • lotta all’esclusione, alla fragilità e alla povertà, attraverso tre strumenti: legge regionale sull’inclusione socio lavorativa (n. 14/2015), legge regionale sul Reddito di solidarietà (n. 24/2016) e attuazione del Sostegno per l'inclusione attiva (Sia) introdotto dal Governo
  • consolidamento e sviluppo del Distretto, ambito territoriale di cui fanno parte, oltre all’Azienda sanitaria, i Comuni o le Unioni di Comuni, quale snodo strategico per erogare in modo ancora più integrato i servizi sanitari, sociali e socio-sanitari
  • interventi destinati alle donne vittime di violenza e ai loro figli per aiutarle a uscire da questa condizione (formazione, casa, lavoro
  • azioni per consolidare i risultati già raggiunti sulla riduzione delle liste di attesa (per l’accesso alle visite, agli esami diagnostici e agli interventi programmati): modulazione degli orari e dei giorni di apertura, assunzione di personale ad hoc, campagna informativa ai cittadini sulla disdetta delle prenotazioni
  • nascita e sviluppo di luoghi e servizi di cura e socioassistenziali sempre più vicini ai cittadini, quali le Case della Salute e gli Ospedali di comunità
  • investimenti specifici e strutturali, come quelli destinati alla non autosufficienza, al sostegno per i minori, all’assistenza delle persone con disabilità rimaste sole (programma “Dopo di noi”).

Tutte le informazioni utili e i materiali sono disponibili sul sito della Regione>>

Il video integrale della mattinata>>