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26 Luglio 2017 Approvato il nuovo Piano sociale e sanitario regionale. Il commento della Vicepresidente Gualmini

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E' stato approvato il 12 luglio scorso in Assemblea legislativa regionale, dopo un lungo percorso che ha coinvolto oltre 500 soggetti, tra cittadini, esperti, enti e associazioni, il nuovo Piano Sociale e Sanitario Regionale dell'Emilia Romagna.
Un documento di indirizzo generale della durata triennale, che verrà accompagnato da un corredo di schede operative, che entrano maggiormente nel dettaglio delle politiche e delle azioni che verranno realizzate.
Il nuovo Piano prende il posto del precedente pensato e scritto nel 2008, quando ancora la più grande crisi economica e sociale dal secondo dopoguerra non aveva dispiegato i propri effetti.

Il primo cambiamento riespetto al Piano 2008 riguarda "il modello organizzativo interno orientato sempre più verso una effettiva integrazione tra servizi e uffici pubblici - spiega la Vicepresidente e Assessore al welfare, Elisabetta Gualmini in un articolo sul sito della Regione -   Se vogliamo offrire politiche integrate tra il sociale e il sanitario, anche le pubbliche amministrazioni devono imparare a lavorare in modo coordinato".
"In secondo luogo - aggiunge Gualmini - muta il modello organizzativo esterno, perché, mentre si ribadisce con forza una regia pubblica di pianificazione e controllo dell’operato dei distretti e della qualità dei servizi erogati, allo stesso tempo non possiamo non riconoscere il dinamismo delle nostre comunità e delle loro associazioni, parti attive nell’ascolto dei nuovi bisogni e nella proposta delle iniziative da sviluppare".
"Infine - conclude - cambiano e si rinnovano i contenuti degli interventi che la Regione mette in atto per fronteggiare i nuovi rischi sociali e le vere e proprie emergenze che si sono manifestate negli ultimi anni. Ci sono politiche che per la prima volta si toccano e si intersecano; penso alle politiche abitative e alle politiche sociali, sapendo che oggi più che mai la perdita della casa rischia di diventare il primo tassello di un percorso di marginalizzazione crescente, il primo elemento di vulnerabilità in un circolo vizioso da cui è sempre più difficile uscire".

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- Scarica la Delibera con il testo del Piano