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11 Febbraio 2017 Migranti e sicurezza urbana: due decreti legge

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Il Governo ha varato le nuove norme che regolano la permanenza dei migranti sul nostro paese. Già annunciato da tempo, il provvedimento approvato il 10 febbraio dal Consiglio dei ministri, prevede tra l'altro la nascita di nuove strutture, i Centri permanenti per i rimpatri, che ospiteranno quanti dovranno essere rimandati nei loro paesi di origine perchè non hanno diritto all'asilo. Centri piccoli, ha spiegato il ministro dell'Interno, Marco Minnit, previsti in ogni regione, per una capienza di 1.600 posti in tutto il territorio nazionale.
Il provvedimento prevede anche la possibilità si svolgere lavori socialmente utili per quanti sono in attesa di vedere riconosciuta la richiesta di asilo.Minniti ha  spiegato le nuove misure come basate su "quattro capisaldi. Innanzitutto - ha spiegato - vogliamo intervenire sui flussi che si svolgono in gran parte fuori dai confini nazionali. Da qui l'importanza del tema della cooperazione con l'Africa che è specchio dell'Europa. Stiamo lavorando per interventi di cooperazione perchè lo sviluppo in Africa è fondamentale".
Un testo di legge che è stato condiviso, ha spiegato il Ministro dell'Interno, Marco Minniti, con la Conferenza delle Regioni attraverso un ""gruppo di lavoro specifico"". I contenuti del provvedimento hanno poi visto l'approvazione da parte dell'Anci e costituisce, ha spiegato il responsabile del Viminale, una "linea guida per un grande patto strategico tra Stato e poteri locali".

In tema di sicurezza urbana il decreto, che definisce la sicurezza urbana quale bene pubblico, è diretto a realizzare un modello trasversale e integrato tra i diversi livelli di governo mediante la sottoscrizione di appositi accordi tra Stato e Regioni e l’introduzione di patti con gli enti locali.
Si prevedono, in particolare, forme di cooperazione rafforzata tra i prefetti e i Comuni dirette a incrementare i servizi di controllo del territorio e a promuovere la sua valorizzazione e sono definite, anche mediante il rafforzamento del ruolo dei sindaci, nuove modalità di prevenzione e di contrasto all’insorgere di fenomeni di illegalità quali, ad esempio, lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, il commercio abusivo e l’illecita occupazione di aree pubbliche.
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