L’accesso all’anticipo pensionistico (APE) può essere esercitato, oltre che dai lavoratori su base volontaria, anche da persone che si trovano in determinate condizioni socio-economiche. Fermo restando i requisiti generali previsti, la norma ha individuato quattro categorie per le quali l’anticipo è una prestazione a carico dello Stato.
La prima riguarda coloro che si trovano in uno stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, oppure che hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa nonché coloro che hanno raggiunto una risoluzione consensuale e che hanno completato integralmente la prestazione spettante per lo stato di disoccupazione da almeno tre mesi.
La seconda categoria riguarda coloro che, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, assistono il coniuge o un parente entro il primo grado convivente con handicap in situazione di gravità.
A seguire, l’Ape sociale può essere richiesto anche da coloro che hanno subito una riduzione della capacità lavorativa con una invalidità civile non inferiore al 74 per cento. In questi primi tre casi, gli interessati debbono vantare almeno 30 anni di contribuzione.
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