Il Ritorno Volontario Assistito e Reintegrazione (RVA&R) è un programma che permette agli stranieri di ritornare in modo volontario e consapevole nel proprio paese di origine in condizioni di sicurezza e con un’assistenza adeguata. Il Ritorno Volontario Assistito, infatti, prevede l'erogazione di un contributo per il pagamento del viaggio e le spesse di organizzazione, nonché il supporto alla reintegrazione sociale e lavorativa nel paese d’origine con l’erogazione di beni e servizi.
Il "ritorno" è inteso, in questo contesto, come una delle fasi del progetto migratorio individuale (e non necessariamente come un suo fallimento) e può rappresentare certamente un'importante opportunità sia per il migrante, per ricominciare una nuova fase di vita, che per il Paese ospitante, a fronte del forte incremento dei flussi migratori degli ultimi anni.
Proprio alla luce dell'importanza e della strategicità di questi progetti, con la conclusione delle attività finanziate dal Fondo Europeo per i Rimpatri (FR), nell'ambito del Fondo europeo Asilo, Migrazione e Integrazione (Fami) 2014-2020, a fine 2015 è stato promosso uno specifico bando di finanziamento da 12milioni di euro complessivi, per la “Realizzazione di interventi di RVA comprensivi di misure di reintegrazione per favorire il processo di reinserimento dei rimpatriati nel Paese di origine”. Cinque i progetti finanziati e già avviati: il Progetto Ermes 2, che coinvolge Regione Emilia Romagna, Lazio, Umbria e Sicilia, e si rivolege a cittadini provenienti da Marocco, Tunisia, Albania e Senegal; il progetto Integrazione di Ritorno, che si rivolge a cittadini di Colmbia, Ecuador, Perù, Ghana, Marocco, Nigeria e Senegal, residenti in Lazio e Lombardia; Back to the future, rivolto a cittadini stranieri di tutte le nazionalità; e i progetti Ristart e Back Home rivolti entrambi, a cittadini di Paesi Terzi vulnerabili (disabili, anziani, genitori soli, vittime di violenza).
Obiettivo finale di Ministero dell'Interno e Regioni è quello promuovere, partendo dalla messa in rete di questi cinque progetti, un progetto di Rete istituzionale sul RVA&R, che, pur strutturandosi inizialmente beneficiando di fondi europei, possa poi diventare elemento di sistema, in grado di dipendere il meno possibile da finanziamenti che rivestono carattere di temporaneità. A tal proposito verrà avviato nei prossimi mesi un servizio di coordinamento nazionale che avrà il compito di informare e di coordinare le modalità d'accesso ai singoli progetti.
Il "ritorno" è inteso, in questo contesto, come una delle fasi del progetto migratorio individuale (e non necessariamente come un suo fallimento) e può rappresentare certamente un'importante opportunità sia per il migrante, per ricominciare una nuova fase di vita, che per il Paese ospitante, a fronte del forte incremento dei flussi migratori degli ultimi anni.
Proprio alla luce dell'importanza e della strategicità di questi progetti, con la conclusione delle attività finanziate dal Fondo Europeo per i Rimpatri (FR), nell'ambito del Fondo europeo Asilo, Migrazione e Integrazione (Fami) 2014-2020, a fine 2015 è stato promosso uno specifico bando di finanziamento da 12milioni di euro complessivi, per la “Realizzazione di interventi di RVA comprensivi di misure di reintegrazione per favorire il processo di reinserimento dei rimpatriati nel Paese di origine”. Cinque i progetti finanziati e già avviati: il Progetto Ermes 2, che coinvolge Regione Emilia Romagna, Lazio, Umbria e Sicilia, e si rivolege a cittadini provenienti da Marocco, Tunisia, Albania e Senegal; il progetto Integrazione di Ritorno, che si rivolge a cittadini di Colmbia, Ecuador, Perù, Ghana, Marocco, Nigeria e Senegal, residenti in Lazio e Lombardia; Back to the future, rivolto a cittadini stranieri di tutte le nazionalità; e i progetti Ristart e Back Home rivolti entrambi, a cittadini di Paesi Terzi vulnerabili (disabili, anziani, genitori soli, vittime di violenza).
Obiettivo finale di Ministero dell'Interno e Regioni è quello promuovere, partendo dalla messa in rete di questi cinque progetti, un progetto di Rete istituzionale sul RVA&R, che, pur strutturandosi inizialmente beneficiando di fondi europei, possa poi diventare elemento di sistema, in grado di dipendere il meno possibile da finanziamenti che rivestono carattere di temporaneità. A tal proposito verrà avviato nei prossimi mesi un servizio di coordinamento nazionale che avrà il compito di informare e di coordinare le modalità d'accesso ai singoli progetti.