Servizi e Sportelli Sociali

29 Settembre 2016 Non solo Rio. Chiuse le paralimpiadi resta un tessuto cittadino ricco di iniziative. Ogni vertice ha bisogno di una base.

Corsa in carrozzinaCorsa in carrozzina
A Rio de Janeiro si sono svolte dal 7 al 18 settembre le Paralimpiadi. Le cronache dei giornali hanno raccontato delle molte medaglie d'oro degli atleti italiani, alcuni dei quali bolognesi come Alex zanardi, il più conosciuto e gettonato nei media. Ricco anche il dibattito, sospeso tra toni trionfalistici e valutazioni più sfaccettate, su se e cosa le Paralimpiadi in TV abbiano cambiato della immagine della disabilità.

Un movimento, quello sportivo nella disabilità, sviluppatosi a partire dalla fine degli anni '80 con iniziative pionieristiche anche a Bologna tra le quali ci piace ricordare il "calcio in carrozzina" promosso dalla Polisportiva SPQR (sportivi a quattro ruote, ora sciolta) che portò questa singolare disciplina anche in piazza Maggiore dove venne allestito nel 1989 un parquet per un torneo di carattere nazionale e il Coordinamento handicap e sport, promosso anche da Comune e Provincia, che operò per alcuni anni in collaborazione con associazioni ed enti di promozione sportiva.

Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti e grazie al lavoro di personaggi famosi, pensiamo alle iniziative sul basket di Marco Calamai ex giocatore e allenatore della Fortitudo, e di enti ed associazioni il movimento sportivo si è allargato e diffuso. Tra le esperienze  relativamente più recenti citiamo, tra le altre, la Fondazione Silvia Rinaldi per lo sport, il Comitato paralimpico provinciale e regionale, il lavoro dei Servizi per la disabilità adulta della Azienda Usl (che ha anche promosso un gruppo di lavoro in materia integrato tra servizi sanitari e sociali nell'ambito del Piano regionale per la prevenzione).
Tra quelle più "antiche" ricordiamo la Polisportiva silenziosi promossa dall'associazionismo delle persone sorde, la pratica del torball con l'Unione italiana ciechi (una sorta di pallamano giocata con una palla che contiene un campanellino), le esperienze di attività in acqua con la Polisportiva Masi di Casalecchio e la Uisp, l'attività equestre di AIASport e Paddock.

Più recentemente sono state polisportive non nate specificatamente nell'ambito della disabilità ad aprire i battenti agli atleti con disabilità, come la Pallavicini che ospita la squadra di hockey in carrozzina promossa dalla Unione italiana distrofia muscolare ed altre come le PGS-Polisportive giovanili salesiane, la Record sport, la Zinella, la Paolo Poggi, l'Atletico Borgo Panigale, impegnate in svariate discipline. Da citare anche la squadra di basket in carrozzina de I bradipi che ha vinto lo scudetto 2015 e 2016 nelle categorie giovanili.

Sono varie centinaia gli atleti disabili coinvolti e una ventina le discipline sportive praticate; tra quelle non ancora citate lo sci, la pallavolo, la scherma, la camminata nordica, il tiro con la pistola, la lotta/danza.
Le informazioni su tutte le attività svolte, curate ed aggiornate da Comune ad Azienda Usl si possono consultare nel sito degli Sportelli sociali del Comune di Bologna