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11 Marzo 2015 Tra “disabili eroi” e “padri coraggio”: la rappresentazione delle persone con disabilità nell’informazione

Storie di ordinaria e straordinaria disabilità. E’ questo il filo conduttore di “Disabilità e media”, Rapporto della Fondazione Matteotti sulla rappresentazione delle persone con disabilità nel sistema italiano dell’informazione, presentato a Roma, nella Biblioteca della Camera dei Deputati, con un panel di esperti del mondo della comunicazione, della ricerca e delle associazioni impegnate sul tema della disabilità.
Realizzato con il contributo della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, il Rapporto ha monitorato alcune delle maggiori testate nazionali di informazione di carta stampata e siti web di interesse (Corriere della Sera; la Repubblica; La Stampa; Il Messaggero; Il Mattino; Avvenire; Il Fatto Quotidiano; L’Unità; Redattore sociale; Superando.it; Quotidianosanità.it; Osservatoriomalattierare.it) in cerca di “storie di disabilità” pubblicate nell’ultimo trimestre del 2012.

Risultato, un percorso di venti storie di ordinaria e straordinaria disabilità, da cui emerge che quando la stampa si occupa di questo argomento, lo fa soprattutto attraverso la voce di genitori o familiari, nel 65% dei casi posizionando l’articolo come taglio alto della sezione Cronaca e corredandolo con un’immagine dalla funzione evocativa. Tra i temi affrontati, il più frequente è quello dell’Autonomia (in 13 articoli su 20), seguito dall’argomento Famiglia (8 articoli) e Risorse economiche (6).
Spesso enfatico il linguaggio, con “padri coraggio” e “figli eroi” e un lessico che attinge alla sfera delle emozioni (frequenti i “cuori”, “sogni”, “emozioni”) o del conflitto (“disperazione”, “guerra”, “lotta”).

A distanza di 20 anni dalla prima ricerca organica fatta in materia dal Centro documentazione handicap di Bologna ("L'immagine dell'handicap nella stampa quotidiana: analisi comparativa 1990-1993", curata da Viviana Bussadori nel 1994 e pubblicata nel n.10-11/1997 della Rassegna stampa Informazione e marginalità, curata dal CDH stesso per la Regione E.Romagna - Rete dei centri documentazione per l'integrazione) permangono, da una parte, e si evolvono e aggiornano, dall'altra, gli stereotipi e le immagini distorte della realtà della disabilità. Nell'era mediatica della caccia al falso invalido, che dura ormai da 5/6 anni dentro l'epoca della crisi, alla immagine del disabile come vinto (malato, in-valido, incapace...paralizzato) si affianca e amplia la dimensione del disabile eroe (spesso persone disabili diventate famose o persone famose diventate disabili). Una "via di mezzo" pare non possa esistere in quanto non interessante da raccontare sui media.

Per approfondire:
Il sito della Fondazione Matteotti
La Bozza del Rapporto 2012 della Fondazione Matteotti (e rapporti 2005/8/9)
La ricerca del CDH Bologna "L'immagine dell'handicap nella stampa quotidiana: analisi comparativa 1990-1993"
parte 1 - parte 2 - parte 3
(fonte Fondazione Matteotti, redazione sportello sociale)