Servizi e Sportelli Sociali

17 Giugno 2014 Voucher universale per i servizi sociali, presentata la proposta di legge

Riorganizzare il sistema dei servizi alla persona e alla famiglia, introducendo il meccanismo del “voucher universale”: è questo l’obiettivo della proposta di legge “Istituzione del Voucher universale per i servizi alla persona e alla famiglia”, presentata contemporaneamente alla Camera e al Senato da PD e NCD. La proposta s’ispira al modello francese dei chéque emploi service universel (Cesu).

Obiettivi della proposta
Finalità fondamentale dell’iniziativa è massimizzare l’efficacia della spesa, già oggi a carico delle famiglie, con un provvedimento di equità fiscale che renda possibile una parziale ma significativa detrazione degli oneri sostenuti. Secondo obiettivo, collegato al primo, è l’emersione del lavoro nero e, quindi, la creazione di posti di lavoro nel settore dei servizi di assistenza e cura. All’emersione dall’irregolarità è legata la valorizzazione e la professionalizzazione di questo settore occupazionale: “è necessari implementare politiche per qualificare il lavoro di cura – si legge infatti nella proposta – introducendo degli standard omogenei e dando pieno riconoscimento professionale alla figura dell’assistente familiare”.

Cosa prevede
Sono tre i possibili destinatari dei voucher: le famiglie, i dipendenti delle imprese e i destinatari di servizi di protezione sociale. Questi potranno acquistare, oppure ricevere dall’azienda o dall’ente, i voucher emessi dalle società concessionarie, che serviranno per acquistare servizi di cura per bambini, anziani non autosufficienti  o persone disabili, come pure per retribuire i collaboratori domestici. I voucher potranno essere utilizzati anche dalle piccole e medie imprese, divenendo così strumenti di “welfare aziendale” per prestazioni sociali. Infine, lo stesso meccanismo potrà essere utilizzato dalle amministrazioni pubbliche, per semplificare e velocizzare l’intervento sociale. Il voucher sarà nominativo e non potrà essere ceduto o utilizzato per l’acquisto di servizi diversi da quelli elencati nell’allegato alla proposta di legge. Il governo è delegato a definire, in accordo con le regioni, i requisiti comuni per l’iscrizione agli albi e ai registri regionali dei collaboratori domestici e degli assistenti personali. Oggi, solo un assistente su quatto è iscritto in un registro: il voucher potrà essere speso solo per lavoratori inseriti in questi elenchi. La legge istituirebbe inoltre un albo nazionale delle imprese, delle organizzazioni e delle associazioni abilitate a offrire i servizi che potranno essere pagati con il voucher universale. “La finalità principale dell’albo – si legge nel testo – è selezionare i soggetti che garantiscano un’alta qualità dei servizi per la persona e per la famiglia”. Viene così “identificato un unico regime di accreditamento per i soggetti che operano a livello nazionale, abilitati a erogare i servizi pagati con i voucher, mentre sono attribuite alle regioni le competenze per l’accredito dei soggetti che operano in una sola regione”.
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