Una sorta di ‘saletta condominiale’ dentro al complesso di case popolari compreso tra le vie Agucchi e Zanardi in cui, oltre alle feste e alle cene multietniche, si tengono attività di mediazione sociale, orientamento al lavoro, sostegno alla genitorialità, riparazione di biciclette e distribuzione di generi alimentari.
Ma anche corsi di italiano per le donne straniere, laboratori di giocoleria, consigli sulla salute e interventi anti-degrado. È “Spazio comune”, una ex cartoleria concessa dall’amministrazione comunale e dal quartiere Navile e sistemata dall’associazione Terra Verde per offrire attività gratuite a coloro che abitano in zona Pescarola. “Questa esperienza è un modello originale, nato in una zona fragile della città – ha detto Daniele Ara, presidente del quartiere Navile – con l’obiettivo di aiutare l’amministrazione comunale a promuovere un welfare di comunità”. Grazie al contributo di psicologi, sociologi e volontari, “Spazio comune” sta diventando un punto di incontro, socializzazione e partecipazione.
“Si tratta di un progetto importante in cui citadini e amministrazione collaborano per creare una socialità diversa di cui abbiamo sempre più bisogno – ha affermato Riccardo Malagoli, assessore comunale ai Lavori pubblici e politiche abitative – Quella di Pescarola è un’esperienza forte che lavora in sintonia in un territorio in cui nonostante le difficoltà prevale la voglia di stare bene insieme”.
Sono 200 le famiglie che vivono nel comparto Acer di via Agucchi, per un totale di circa 500/520 persone (su 4.700 di Pescarola). Il 28,8% è rappresentato da famiglie di origine straniera (contro il 12,16% del totale dei residenti in zona Pescarola). Il 32% si colloca nella fascia 0-24 anni, mentre solo il 16% è over 65. Tra gli italiani sono più numerosi quelli di età compresa tra 45 e 64 anni (126) e over 65 (77), mentre tra gli stranieri sono più i giovani tra 0 a 14 anni (52). Sono solo 6 gli stranieri over 65. La presenza di persone con redditi modesti è molto elevata: il 60% ha un reddito inferiore alla soglia di povertà (dati 2010). È quanto emerge dalla ricerca “Pescarola non è un’isola” realizzata da Maurizio Bergamaschi e Roberta Paltrinieri del dipartimento di Sociologia dell’Università di Bologna in collaborazione con Acer per capire come il territorio di Pescarola, e in particolare le case popolari di via Agucchi, è cambiato negli ultimi 15 anni e in che modo sono rappresentati da chi ci vive.
“Spazio comune” e le sue iniziative sono il frutto di “Cittadini di Pescarola: periferia che si fa borgo”, un progetto nato per migliorare le relazioni di buon vicinato tra chi abita negli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) compresi tra le vie Agucchi e Zanardi e rafforzare il dialogo tra culture e generazioni diverse. “Il progetto è frutto di un lavoro ventennale fatto dalle associazioni e dalle scuole del quartiere insieme all’amministrazione comunale per far crescere il territorio in cui operano – ha spiegato Maria Grazia Negrini del Coordinamento volontariato Lame – Abbiamo lavorato molto sulla formazione di volontari e abbiamo individuato un comparto, quello degli alloggi Erp di via Agucchi, con lo spirito di chi vuol far crescere le persone”. L’apertura di “Spazio comune” ha dato al progetto prospettive nuove: da maggio a settembre i volontari hanno lavorato nel cortile esterno dell’ex lavanderia, mentre da settembre all’interno del locale. “Non vogliamo fare assistenza perché se si limita a dare quacosa a qualcuno non genera ricostruzione sociale – continua Negrini – L’obiettivo per il 2013 è creare un comitato di cittadini che si sappia autogestire”.
(fonte redattoresociale)