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22 Novembre 2012 "L’individualismo che crea legami. Solidarietà nell’era globale", un saggio di Francesco Cirillo

Francesco Cirillo – L’individualismo che crea legami – Solidarietà nell’era globale
Franco Angeli – Milano 2010

Il testo di F. Cirillo  mette a disposizione un’attenta e audace lettura dei principali elementi e fenomeni della società della globalizzazione, attraverso la lente di ingrandimento di alcune importanti tematiche dell’analisi sociologica sul “mutamento sociale moderno”.
In rapporto ai principali contributi della letteratura sociologica ed economica internazionale (TÖnnies, Weber, Giddens, Bauman, Stiglitz ecc. ) ed in particolare esaminando i risultati di ricerche empiriche sugli sviluppi e i mutamenti, sulle forme e l’estensione del fenomeno della solidarietà, l’autore prende atto che la dimensione della condivisione rimane una dimensione costitutiva dell’ordine sociale, sebbene  l’era postmoderna mette notevolmente in discussione i modelli
culturali e  i funzionamenti della coesione sociale.
Di fatto, così come in Europa, anche in Italia assistiamo da tempo,  ad una molteplicità di cambiamenti socio-culturali quali: “nuove immigrazioni, diversificazione dei modelli familiari,  indebolimento delle reti sociali primarie, cambiamento degli atteggiamenti dei gruppi marginali nella richiesta dei diritti loro negati, crescente difficoltà da parte dell’ente pubblico di garantire un sistema di welfare universalistico, disaffezione verso i partiti politici, verso i sindacati, fragilità delle strutture occupazionali e nuove povertà…”  e  a  partire da un’attenta ricostruzione delle centrali concettualizzazioni che la sociologia ha offerto rispetto alla comunità, il capitale sociale, la fiducia, il volontariato, la sussidiarietà ecc.,  il testo rileva che l’individualismo, con la relazione circolare tra i fattori culturali e strutturali dell’incertezza e del rischio, continua a generare solidarietà malgrado i caratteri contraddittori e paradossali della società moderna.
Un contesto contemporaneo così complesso e differenziato, ci invita ad indirizzare quindi  la riflessione verso un modo nuovo di fare società e l’autore usa alcune parole chiave come “corpi intermedi” riferendosi ad es. alle organizzazioni del terzo settore, “dimensioni della condivisione” quale elemento fondamentale di un nuovo paradigma di politica sociale,  e ancora “amministrazione condivisa”, “azione volontaria”,  “cittadinanza attiva”.  
A seguito dell’inesorabile indebolimento del vincolo che univa statalismo, economia di mercato e le politiche del welfare, il rapporto tra amministrazione e cittadinanza sta affrontando un’importante trasformazione: avanza un’idea di “cittadinanza attiva”  in grado di contribuire alle decisioni di governo attraverso una condivisione d’interessi.
“Oggi si evidenzia l’indispensabile ruolo svolto dalla società civile per il raggiungimento del bene collettivo. … in Italia da qualche anno crescono le iniziative provenienti dalla società civile in grado di integrare e “sussidiare” le prestazioni dei servizi pubblici”.
Ma accade anche che “l’incertezza rafforza anche la paura e, con essa, il senso di insicurezza che non di rado porta i cittadini ad attivarsi volontariamente in gruppi di “auto-difesa” privata allontanandosi da forme costruttive di socialità”.
Come sfidare allora la crisi dello Stato sociale delle società occidentali, come affrontare la dicotomia conseguente al rapporto sinergico tra l’ambito locale e quello globale-universale, come fare fronte al controllo della conflittualità e la rappresentanza degli interessi reciproci?
La proposta che contiene  il testo  vuole essere un contributo per   “ritrovare una forma di “relazione” in grado di superare l’enorme divario tra “individualismo globale” e tribalismo comunitario.”

(di Carmela Castaldo)