Nel territorio bolognese esistono alcuni ambulatori ad accesso facilitato, rivolti soprattutto alla popolazione straniera immigrata, per la tutela delle condizioni di salute al di la della presenza regolare o meno sul territorio. Recentemente, in una audiziione delle Commissioni consiliari, sono stati presentati i dati di attività di queste due importanti (e poco conosciute) strutture.
- Poliambulatorio "Biavati"
Sono stati 650 i nuovi pazienti assistiti nei primi 9 mesi del 2012 dall’Ambulatorio Biavati della Confraternita della Misericordia (nel 2011 gli immigrati assistiti per la prima volta erano 849 su 2.949).
Nel 58% dei casi si è trattato di uomini (nel 2011 erano il 64%). Si tratta in gran parte di stranieri irregolari con una residua percentuali di italiani in stato di indigenza o senza dimora. Il dato è in linea con il 2011 quando, sui nuovi
pazienti, il 95% proveniva da Paesi extracomunitari (soprattutto Europa dell’Est, Pakistan, Nord Africa) e il 5% dall’Italia. Le prestazioni effettuate nel 2012 sono state 4.650 (6.021 nel 2011), di cui 410 specialistiche e 405 a pazienti italiani o stranieri regolari soprattutto per richiesta di farmaci a prezzi ridotti nella farmacia convenzionata della Misericordia (sono stati 450 nel 2011). Dal Banco farmaceutico l’ambulatorio ha ricevuto 1.680 prodotti per un valore di circa 10.600 euro, nel 2011 sono stati circa 2.000.
“Rispondiamo a un’esigenza sanitaria in maniera soddisfacente – ha detto Marco Cevenini, presidente del Biavati – Il nostro obiettivo è umanizzare l’intervento sanitario e per molte persone siamo stati un punto di riferimento in un
periodo buio della vita: siamo una piccola parentesi di accoglienza in un sistema emarginante, dal lavoro all’alloggio”.
Tra le malattie maggiormente riscontrate ci sono quelle a carico dell’apparato digerente e respiratorio, le affezioni osteoarticolari e dermatologiche. “Tutte sono in stretta correlazione – ha precisato Cevenini – con le disagiate condizioni socio-economiche di queste persone”
- Poliambulatorio "Sokos"
Sono oltre 5.100 le prestazioni sanitarie (22% di base e 78% specialistiche) gratuite garantite dall’associazione Sokos nel
2011 a immigrati, anche irregolari, e senzatetto.
Gli utenti sono in gran parte stranieri, ma sono in aumento i comunitari, soprattutto rumeni (sono la seconda nazionalità) che perdendo il lavoro perdono anche l’assistenza sanitaria, e gli italiani (sono la quinta nazionalità, dopo Marocco, Romania, Pakistan e Tunisia) che perdono il lavoro e faticano a ritrovarlo o si separano e, quindi, finiscono in strada. A differenza degli immigrati, gli italiani sono più vecchi (in gran parte over 50) e uomini. Gli stranieri, invece, hanno un’età compresa tra i 18 e i 50 anni, con una netta prevalenza di persone under 40. Le donne sono il 53%. Gli anziani una
percentuale esigua, così come i minori di 14 anni. Anche se sono in aumento i nuovi nati.
“I dati ci permettono di sfatare la credenza che gli immigrati siano portatori di malattie – spiega Natalia Ciccarello, direttore sanitario di Sokos – Sono per la maggior parte giovani e sani e si ammalano qui a causa delle precarie condizioni in cui si trovano a vivere e lavorare”. Non è un caso che le patologie più diffuse siano, nei mesi invernali, quelle da raffreddamento e respiratorie, e in generale quelle osteoarticolari e psicosomatiche.
(fonte agenzia redattoresociale)