Conoscere l’Islam, la sua filosofia e le sue pratiche tradizionali, è un requisito indispensabile per quanti operano quotidianamente a contatto coi musulmani. La scuola, la sanità e il servizio sociale sono alcuni dei contesti dove gli operatori sono chiamati sempre più a confrontarsi con persone di diverso credo e nazionalità. Per saper gestire al meglio i rapporti e i conflitti con questi utenti, i mediatori necessitano di una cultura e di una formazione adeguate al loro ruolo. Questo manuale, scritto a sei mani da ricercatrici di nazionalità e background differenti, offre spunti di riflessione non solo per gli addetti ai lavori ma anche per chi voglia semplicemente approfondire la conoscenza dell’Islam. Pratico e teorico al tempo stesso, il testo accompagna l’analisi dei vari argomenti con numerosi esempi tratti dalle esperienze professionali delle autrici. Presentando i principi e le pratiche della religione islamica, il libro cerca anche di sfatare gli stereotipi che condizionano la percezione pubblica dei musulmani dopo l’11 settembre, soprattutto tenendo conto della grande varietà delle confessioni islamiche.
Per un musulmano il benessere della comunità rappresenta un bene fondamentale, tanto che non concepisce una scissione tra la morale (le inclinazioni individuali) e la politica (responsabilità verso la società). Questa convinzione può originare problemi e conflitti di valore nel mondo occidentale. Molte comunità, specie le più tradizionali, non tollerano pratiche come l’omosessualità, l’aborto, il divorzio, i rapporti prematrimoniali e le unioni non convenzionali. Accettano invece la poligamia, reputano il matrimonio l’istituzione essenziale e sono favorevoli al patriarcato e alla divisione dei ruoli all’interno della famiglia. Il libro tocca anche il problema dell’isolamento sociale delle donne, relegate spesso al ruolo passivo di mamme ed educatrici dei figli, col rischio di diventare vittime di violenze domestiche. Maltrattamenti che spesso non vengono neppure denunciati per paura di critiche e ritorsioni della comunità. Tuttavia, si legge nel testo, il mondo musulmano è una realtà complessa al cui interno convivono visioni diverse, come quella delle “Sorelle nell’Islam”, movimento femminista favorevole a un’eguaglianza di genere.
Vengono affrontate inoltre altre questioni, come quella del velo (simbolo controverso che può assumere valenze opposte), i maltrattamenti sui minori, le mutilazioni genitali, le discriminazioni razziali e il problema dell’islamofobia. In ciascuno di questi casi il compito degli assistenti è molto delicato e deve avvalersi del supporto di altri soggetti sociali. Ciò che è essenziale, per chi presta questo servizio, è mettere al centro i bisogni delle persone senza giudicarle.
“A oggi – scrivono le autrici - non esiste alcuna rassegna di buone pratiche, empiricamente documentata, su come lavorare con utenti di religione musulmana; e, data la grande diversità interna al mondo musulmano, è improbabile che si riesca a realizzare una simile rassegna anche in futuro”.
Manuale per gli operatori dei servizi sociali e sanitari
di Sara Ashencaen Crabtree, Fatima Husain e Basia Spalek
Edizioni Erickson, Trento, 2010, Euro 19,50