E’ partito il 1 agosto il servizio di Pronto Intervento Sociale per il Comune di Bologna e tutti Comuni dell’area metropolitana, attivato per dare risposta anche negli orari di chiusura dei servizi alle persone in situazione di urgenza ed emergenza sociale.
L’intervento è stato voluto dai Sindaci dei comuni, in particolare per dare una più tempestiva e qualificata risposta ai minori che necessitino di interventi di protezione immediata, in linea anche con le indicazioni della Autorità giudiziaria e con le indicazioni regionali che pongono tra le priorità di intervento nei confronti dei minori la “messa in rete di modalità di accoglienza di emergenza…attraverso accordi di livello sovra-zonale e provinciale”
Il servizio di Pronto Intervento Sociale prevede una Centrale operativa telefonica che è il primo accesso e che raccoglie tutte le telefonate dagli operatori e dalle forze dell’ordine che rilevino la situazione di urgenza sociale; un Nucleo professionale, costituito da operatori sociali con formazione specifica che garantiscono la reperibilità, che può essere attivato tramite la centrale operativa qualora la situazione richieda una valutazione professionale, pur se urgente e parzialmente esaustiva; una rete di risorse/servizi/strutture attivabili immediatamente dalla centrale operativa.
Il servizio è sovrazonale ed è garantito da una gestione associata , con un ente capofila e accordi con i comuni capofila di distretto, in rappresentanza di tutti i comuni.
La Conferenza Territoriale Sociale Sanitaria di Bologna ha approvato il progetto sovrazonale e ha raccolto la disponibilità del Comune di Bologna come Ente capofila dell’intervento che si attiverà per tutti i Comuni dei distretti di Bologna, Pianura Est , Pianura Ovest, Porretta, San Lazzaro, Casalecchio.
Questo nuovo servizio, che si è voluto far partire nel momento di maggiore criticità dei servizi a fronte delle ferie estive, rappresenta, pur in momenti di grande difficoltà economica dei Comuni, uno sforzo ed un impegno delle amministrazioni per qualificare le risposte alla cittadinanza in difficoltà, in linea con quanto in questi anni sta avvenendo in tutta la programmazione sociale e sociosanitaria che vede nelle zone sociali e nei coordinamenti provinciali i luoghi per ottimizzare le risorse e realizzare collaborazioni efficaci tra territori.