L’area ha una sua identità caratteristica: si è sviluppata intorno alle prime industrie bolognesi, con una integrazione tra il tessuto produttivo, sorto nei primi decenni del secolo al margine della città, gli edifici rurali e le palazzine suburbane.
A nord della via Emilia si leggono ancora le tracce di un nucleo storico ormai disgregato da interventi di addensamento e sostituzione, a sud restano i tracciati antichi delle vie Battindarno e Speranza, assi che strutturano il tessuto residenziale.
A causa della progressiva conversione di molte attività produttive in residenza (all’inizio attività non compatibili, come le storiche fonderie Parenti) la Situazione è stata oggetto di profonde trasformazioni che hanno portato a un aumento della densità abitativa, raramente accompagnata da un adeguato incremento della dotazione di servizi.
La percentuale di abitazioni che non dispongono di posto auto è oltre il 40% (44,9% nella zona di via Agucchi): si tratta di circa 2.200 abitazioni.
La Situazione è attraversata ortogonalmente dalla via Emilia e dal Reno, due presenze con le quali consolidare un rapporto di fruizione.
Nell’area di via Agucchi sono di qualche rilievo l’incidenza della popolazione straniera residente (6,4%) e quella degli anziani, con una popolazione ultra ottantenne che continuerà a crescere in percentuale dal 23 al 28% al 2010. In compenso, anche i bambini subiranno un significativo incremento: tra i 6 e i 10 anni si prevede un incremento del 38% a nord della via Emilia e del 66% a sud. Entrambe queste dinamiche pongono il tema della dotazione di servizi.
A nord, lungo il fiume, sono presenti aree produttive, alcune non compatibili con la residenza. Tra queste, negli ultimi anni ha avuto effetti particolarmente critici dal punto di vista ambientale l’attività della Syntexcal; il Comune, in collaborazione con il quartiere, sta considerando le modalità per giungere a una delocalizzazione che favorirebbe l’attuazione delle strategie di connessione città-fiume. Ulteriori criticità: situazioni di degrado che traggono origine dalle passate attività di cava e la presenza di elettrodotti che generano inquinamento e aree interessate da rischio idraulico.
Il progetto prevede la riprogettazione della via Emilia, in questo tratto percorsa dalla metrotranvia in superficie, migliorando gli attraversamenti e i percorsi pedonali.
Il deficit di attrezzature e spazi ad uso pubblico, difficilmente colmabile a causa della densità dell’edificato, potrà essere compensato dalle trasformazioni che interesseranno l’Ambito da strutturare Sabiem e le Situazioni vicine.
Nell’Ambito da strutturare si prevede la creazione di una nuova centralità con spazi e funzioni pubbliche che rafforzino quelle esistenti: il giardino Santa Viola, le scuole, l’area sportiva.
All’estremità nord est troverà sede la stazione Sfm dei Prati di Caprara, alla quale andrà garantita una buona raggiungibilità, e si aprirà l’accesso al nuovo parco dei Prati di Caprara.
A est il completamento del parco del Reno avverrà realizzando la continuità dei percorsi, un nuovo accesso e un attraversamento verso via Triumvirato.
Per l’insieme delle operazioni previste Santa Viola è destinata a una forte rivalutazione, a diventare una straordinaria cerniera per le strategie che interessano Città della via Emilia Ponente, Città del Reno e Città della Ferrovia.