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3 Marzo 2019 Decreto sul Reddito di cittadinanza. La conversione passa al Senato. Le modifche introdotte

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C’è il primo via libera, quello dell’Aula del Senato, che con 149 sì, 110 no e 4 astenuti – e senza ricorso da parte del governo alla questione di fiducia - ha approvato in prima lettura la conversione in legge del decreto su reddito di cittadinanza e pensioni (cosiddetta quota 100). Provvedimento che ora passa alla Camera. Inalterate le principali caratteristiche del “Reddito”, che non vede modificati né i requisiti di accesso né le cifre e le scale di equivalenza: confermata dunque sia l’impostazione generale sia la somma – diventata quasi un simbolo - dei 780 euro mensili per il singolo.

Gli emendamenti presentati dal governo e approvati dal Senato hanno modificato alcuni dettagli della misura, prevedendo un livello minimo di stipendio sotto il quale non si è obbligati ad accettare l’offerta di lavoro proposta, un iter “rafforzato” per certificare la situazione del nucleo familiare dei cittadini extraUe, l’esclusione di chi ha presentato di recente dimissioni volontarie, maggiori controlli per chi ha effettuato cambi di residenza negli ultimi mesi e per chi – sposato - ha ufficializzato la propria separazione.
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