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19 Aprile 2017 Reddito di Inclusione, siglato un patto tra Governo e Alleanza contro le povertà

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Prende forma l'intesa sul REI - Reddito di Inclusione, il nuovo sostegno economico per le famiglie previsto dalla Legge Delega per il contrasto alla povertà (Legge n. 33 del 15 marzo 2017), che, una volta in vigore, sostituirà il Sia (sostegno per l'inclusione attiva), ampliando in modo significativo la platea dei beneficiari.
Lo scorso 14 aprile il Governo e l’Alleanza contro la povertà in Italia hanno siglato un Memorandum che stabilisce un patto, mirato a condividere il percorso di attuazione della legge delega di contrasto alla povertà stabilendo i criteri per l'accesso e le modalità di erogazione della nuova misura del REI.  Criteri che saranno poi sanciti dai decreti attuativi della Legge Delega, previsti per il primo esame del Consiglio dei Ministri nel mese di maggio.

Nell'intesa raggiunta tra l'Alleanza e il governo è previsto che il reddito Isee non sia l'unico criterio per l'accesso al Reddito di Inclusione, ma si tenga conto anche del reddito disponibile, così  da permettere l'accesso alla misura anche a chi è proprietario della casa in cui abita, ma versa in stato di povertà.
La platea dei beneficiari sarà quella delle famiglie con figli minori, disabili, donne in gravidanza e over 55 disoccupati in condizioni di disagio e all'interno di questo gruppo per ottenere il beneficio conteranno il reddito e il patrimonio che non dovranno superare una soglia che sarà definita a breve.  Mentre per quanto riguarda i limiti di reddito sarà previsto un ISEE non superiore ai 6 mila euro, il doppio della soglia oggi prevista per il SIA.

Il sussidio dovrebbe arrivare al massimo intorno a 480 euro al mese: vale 80 euro a componente fino a un massimo di 400 euro ma sarà esteso fino a 480 euro in caso di madre single con quattro figli. Con il Rei sarà probabilmente estesa anche la durata del sussidio dai 12 mesi del Sia a 18 mesi, con possibilità di rinnovo. Parallelamente saranno riordinate le altre prestazioni assistenziali con l'obiettivo di non "doppiare" le misure per quanto riguarda le stesse persone. Ma soprattutto dovrebbe migliorare il coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali.

Per evitare che il beneficio si trasformi in un disincentivo alla ricerca di un'occupazione stabile, il Ministero del Lavoro sta studiando dei meccanismi per i quali la misura, in versione ridotta, venga erogata anche nel caso di incremento del reddito al di sopra della soglia di accesso al beneficio.

Inoltre con il Memorandum il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali s'impegna a introdurre nel Fondo alla lotta alla povertà una specifica linea di finanziamento strutturale per i servizi connessi al Rei in forma di quota vincolata da destinare ai territori.

Infine nel decreto legislativo sarà prevista poi una struttura nazionale permanente di affiancamento alle amministrazioni territoriali per garantire una applicazione uniforme del Rei. Tra i compiti della struttura nazionale sono previsti: attività di promozione, sostegno e implementazione del Reis, supporto nello sviluppo delle competenze necessarie, costituzione di una comunità di pratiche, diffusione di linee guida, di protocolli formativi e operativi, realizzazione di incontri, interventi di tutoraggio alle realtà locali in difficoltà.

>> Consulta il Memorandum

>> "Il memorandum è un punto di partenza, non di arrivo". L'intervista di Vita a Cristiano Gori, coordinatore scientifico dell'Alleanza contro le povertà

Fonti: Rai News, Ansa, Alleanza contro le povertà