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7 Aprile 2017 Reddito di solidarietà: in attesa della partenza tutte le informazioni utili

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Partirà nei prossimi mesi il Reddito di solidarietà, la nuova misura di sostegno al reddito introdotta dalla Regione Emilia Romagna con la Legge Regionale 24/2016 "Misure di contrasto alla povertà e sostegno al reddito" del 19 dicembre 2016.

Cos'è il RES. Il RES prevede un contributo di 80 euro per ogni componente del nucleo (fino a un massimo di 400 euro al mese per un anno) a sostegno concreto di famiglie, anche unipersonali, di cui almeno un componente sia residente in Emilia-Romagna da almeno 24 mesi, e con Isee corrente inferiore o uguale a 3mila euro.

A chi si rivolge. Il RES va a  integrare la misura del SIA (misura nazionale di sostegno al reddito varata dal Governo a maggio 2016 e partita su tutto il territorio nazionale nel settembre 2016) ampliandone sostanzialmente la platea di beneficiari. Se il SIA, infatti, è rivolto alle famiglie con reddito Isee uguale o inferiore a 3mila euro, con figli minori o con disabilità o in presenza di una donna in stato di gravidanza, il RES estende il beneficio a tutti i nuclei familiari includendo anche quelli unipersonali e le famiglie senza figli o con figli maggiorenni (sempre con un Isee uguale o inferiore a 3mila euro).

Altri criteri d'accesso. Così come per il SIA (con cui è incompatibile) anche il RES non è compatibile con altri trattamenti economici di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale (pensione, accompagnamento, ecc.) di valore complessivo superiore a 600 euro mensili. Inoltre l'accesso al Reddito di solidarietà è incompatibile con la fruizione da parte di ciascun membro del nucleo familiare della Naspi (nuova prestazione di assicurazione sociale per l'impiego) o dell'assegno di disoccupazione (Asdi), o di altro ammortizzatore sociale con riferimento agli strumenti di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria.

Il Patto con i beneficiari. Come per il SIA l'accesso al RES dovrà essere accompagnato da un progetto di attivazione sociale e inserimento lavorativo, concordato e sottoscritto dai componenti maggiorenni del nucleo familiare, dal referente del Servizio sociale territoriale del Comune competente e, in caso di proposte per l'inserimento lavorativo, dal Centro per l'impiego. La misura dà quindi luogo a un vero e proprio patto tra erogatori e beneficiari: a fronte della corresponsione del contributo economico, ci deve essere uno specifico impegno del nucleo familiare a perseguire progetti di inclusione sociale e lavorativa. Il mancato rispetto del Patto comporta la perdita del beneficio.

Tempi. Attualmente non è ancora possibile presentare domanda per il RES. Perché la misura possa essere operativa sarà necessario attendere la realizzazione del sistema informativo regionale per la gestione e la rendicontazione della misura. Verosimilmente la partenza effettiva della nuova misura dovrebbe avvenire entro l'estate.
Le famiglie con figli minori o con disabilità o in presenza di una donna in stato di gravidanza, che presentino i requisiti di reddito, possono invece già presentare domanda per il SIA (tutte le informazioni nella scheda dedicata).

>> Il Regolamento di attuazione del RES (approvato con Decreto del Presidente della Regione del 5/04/2017)

Per informazioni.
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